C’è momento e momento, situazione e situazione. C’è il momento per parlare, per commentare, poi c’è quello invece del silenzio e quando arriva quel momento, forse al posto di tante cazzate sul social di turno, sarebbe più saggio, se proprio si deve scrivere qualcosa, farlo nel più assoluto rispetto.
Viviamo un periodo purtroppo funestato da vili attentati a ripetizione, dove tante, troppe persone innocenti stanno perdendo la vita o soffrendo per la scomparsa di persone amate, per mano di qualche pazzo esaltato. Ed è pensando a questi momenti che non posso fare a meno di invocare rispetto, rispetto e ancora rispetto… E se proprio non si riesce a esimersi dal commentare quanto accaduto, almeno risparmiamoci di improvvisarci tutti esperti di terrorismo internazionale o profondi conoscitori di politica dell’immigrazione.
Eppure no, è troppa la fretta di sbandierare ai quattro venti la propria opinione (dove opinione spesso e volentieri coincide con cazzata)… Perché cavalcare l’onda emozionale di un evento tragico in cerca di un like su Facebook… Perché si deve sempre prospettare come la più semplice del mondo, la propria soluzione….
Noi italiani ce l’abbiamo un po’ per vizio… All’estero ci sfottono perché il lunedì siamo tutti allenatori di pallone, ma questa è un’altra storia. C’è tanta sofferenza e questa va rispettata, non commentata ne strumentalizzata, per nessun fine, nessuna ragione.
Senza contare che è proprio in questi casi che l’ignoranza delle persone vede il suo picco massimo… Fosse tutto così semplice come si vorrebbe far credere, problemi non ne esisterebbero… C’è chi ha conquistato poltrone importanti cavalcando l’onda emozionale di eventi tragici, ma la dobbiamo smettere di riempire la testa di chi ci ascolta con cazzate, dette al momento giusto e nel modo più convincente possibile sì, ma pur sempre cazzate e come tali dobbiamo imparare tutti a saperle distinguere. L’informazione dev’essere libera e aperta a tutti, ognuno deve avere il sacrosanto diritto di poter dire la propria, la nostra Costituzione stessa ce lo garantisce e su questo siamo d’accordo… Però un conto è fare informazione, altra cosa è tentare di rendere sensazionale qualcosa che proprio non lo è, una cosa è raccontare un fatto tragico realmente accaduto, ben altra cosa è viverlo come fosse un film da guardare sul divano con le patatine in mano. Silenzio è anche questo, distinguere, aspettare se necessario, ma senza mai perdere d’occhio il rispetto